Graphic design

Chattando con Louis Rossetto

Louis Rossetto and Wired first issue prototype

Wired was the crazy adventure“, così Louis Rossetto introduceva il progetto per cui è probabilmente più conosciuto al mondo – la rivista Wired, appunto – qualche sera fa, in una diretta streaming su Kickstarter. Tra qualche ora terminerà il countdown del progetto che lui ed Erik Spiekermann (noto font designer e grafico) hanno lanciato per finanziare la pubblicazione in tiratura limitata di “Change is good“, un romanzo scritto da Rossetto sulla rivoluzione digitale degli anni Novanta, realizzato e stampato in modo innovativo e sperimentale da Spiekermann (lo chiama “post-digital printing“, poiché unisce la qualità della tipografia digitale a quella della stampa letterpress, per la prima volta possibile stampando da computer).

E’ una storia, quella della rivoluzione digitale, che Rossetto conosce bene, l’ha vissuta in prima persona quando anch’egli calcava le strade di “SOMA” (South Of Market Street, a San Francisco) e, tra un rave party e un brainstorming, fondava la rivista Wired, che di quella stessa rivoluzione è stata protagonista e narratrice.

8000 copertine (diverse): novità al sapore di Nutella (e con tante bollicine)

La notizia è: il numero 94 di Eye Magazine, la rivista culto della grafica (qui l’intervento di John L. Walters, editor in chief di Eye, a MGZN2017) è una grande occasione per unire tanti punti sulle intersezioni tra creatività, tecnologia, integrazione tra stampa “tradizionale” e “digitale”. L’argomento, che in questi giorni ha fatto notizia, è che la copertina di questo numero è stata stampata con una modalità split run “agli steroidi”: non due, tre, 8 copertine diverse da scegliere ma 8…mila.

La scelta ha portato ad applicare una delle più chiacchierate soluzioni tecniche adottate dal mondo del packaging in questi ultimi anni: da Coca Cola che ha fatto ormai di questa “hyper personalizzazione” una strategia di marketing fortissima producendo milioni di versioni “uniche” delle proprie bottiglie; Heineken, oppure Nutella che proprio questa primavera è uscita con 7 milioni di etichette, una diversa dall’altra. Alla base di tutto questo c’è una delle più “tradizionali” soluzioni offerte dalla stampa digitale, ovvero la gestione del dato variabile. Il problema è che quasi mai questa opzione va molto al di là del semplice “stampa unione” che si può fare anche con Microsoft Word per mandare la stessa lettera personalizzando il nome e l’indirizzo… Si tratta di variare non dei testi, ma delle immagini, della grafica. Essenzialmente, fare tante versioni grafiche porterebbe ad un grande impegno, e sembrerebbe impossibile poter fare migliaia (o, nel caso delle grandi aziende, milioni) di versioni dello stesso design. In realtà, nata proprio per il packaging, da anni si usa una tecnologia software chiamata Mosaic, sviluppata e brevettata da HP all’interno del suo pacchetto di gestione software HP SmartStream Designer che gestisce le stampanti digitali Hp Indigo. Si parte dalla creazione di uno o più pattern che poi Mosaic scompone in elementi singoli usando speciali algoritmi proprietari. Di fatto, si possono ottenere tutte le variabili che si desiderano, in cui ogni singolo soggetto è unico e irripetibile.

Designed in California

California: designing freedom

E’ raro che a catturare l’attenzione e a destare l’entusiasmo dei giovani designer siano il rigore grafico o la perfezione tipografica. Anche chi rimane affascinato dalla “pulizia” di una “classica rivista indipendente” (Cereal, tanto per fare un nome “a caso”), in realtà apprezza qualcosa che è tutt’altro che la norma o la tradizione (l’enfasi sul contenuto fotografico, lo spazio bianco). E’, infatti, la rottura, l’insolito, il coraggio e l’espressività di scelte grafiche insolite e fuori dagli schemi a coinvolgere i più e ad attirarli addirittura verso la professione nel campo del design.

Così è andata anche per me, anni fa. Quando per la prima volta mi è stato mostrato l’altro lato dell’editoria, a me che fino ad allora ero stata “solo parole”, sono state le intricate composizioni tipografiche di David Carson ad affascinarmi e a lasciare un segno indelebile nella mia memoria, mostrandomi come l’interpretazione letterale di un testo in forma visiva non fosse la sola strada percorribile. 

La storia di XPress, metafora del mondo dell’editoria?

Oggi si chiude un capitolo nel mondo dell’editoria. Non delle riviste, non degli editori, ma della tecnologia. Ed è una bella (brutta) metafora da raccontare a chi è più giovane, e a chi invece – come il sottoscritto – l’ha vissuta sulla propria pelle.

Oggi Quark, azienda “madre” di X-Press, è stata venduta ad un fondo di investimento, Parallax Capital Partners (qui la fonte ufficiale: Quark Acquired by Parallax Capital Partners). Ora, sui comunicati stampa e negli articoli in giro si parla di “reinventare la società, di grandi opportunità, dell’eccezionale occasione che porterà incredibili risultati”: questo tono compiaciuto davvero risulta stonato e fuori luogo. Sembrano quei commenti dei politici di fronte all’evidenza dei fatti di una cocente sconfitta post elezioni: tutti hanno vinto, anche quando hanno perso.

Il futuro della creatività: evento con Adobe System

Alla fine dell’evento MGZN 2016 ci sarà un “evento nell’evento“: con gli amici di Adobe abbiamo pensato di proporre uno spaccato del come l’innovazione tecnologica e creativa si stia muovendo velocemente, offrendo nuove strade e nuove opportunità. Siamo in un momento di grande trasformazione, perché stanno cambiando sia l’hardware (avete visto cosa succede o può succedere su un tablet di nuova generazione?) che lo stesso mercato. Oggi possiamo creare e produrre mentre ci spostiamo in treno o in metropolitana, ogni spazio può diventare il nostro studio o ufficio, l’integrazione tra device mobili e desktop sta diventando totale, e tutto questo offre delle visioni del mestiere del creativo e anche delle agenzie, delle case editrici, delle aziende.

In un condensato/concrentrato di un’ora, con Alberto Comper – un vero mostro di conoscenza tecnica e creativa – affronteremo questo percorso, che è di forte ispirazione per tutti i giovani che si stanno affacciando nel mondo del lavoro creativo, ma anche per tutti i professionisti che vogliono competere al meglio e al massimo nel mercato odierno: verrà mostrata la completa progettazione di un layout partendo da zero utilizzando un iPad Pro + Pencil e tutte le incredibili App per mobile (sì, possiamo confermarvelo: sono davvero incredibili, sembrano vera magia). Alla fine verrà mostrato come completare il lavoro all’interno dei processi più tradizionali, integrare il tutto aggiungendo interattività al progetto e pubblicandola in formato ePub3 sia on- che off-line.

Forse ne avete sentito parlare, ma tutto quello che mostreremo a MGZN 2016 è tutto meno che banale e già visto, e questo regalo aggiuntivo è dedicato a tutti. E ci sarà occasione per interagire, con Alberto e con noi, perché c’è tanto da dire e da comprendere. Vi aspettiamo, l’ingresso è assolutamente gratuito, e ci dovete essere tutti. Ricordatevi: tutta la giornata è di scena l’editoria con MGZN 2016, alle 17 invece c’è lo l’EVENTO “SPECIAL ADOBE”. Studenti di grafica e design, fotografi professionisti, grafici, creativi: questa occasione è per voi!

ISCRIZIONE A MGZN 2016

MGZN 2016 | 19 febbraio | ore 9:30-18 | NABA, Nuova Accademia di Belle Arti, Milano

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