Quando la fine dell’anno si avvicina, si sa, è tempo di bilanci, di liste, di classifiche. Il 2017 è stato un anno in cui il mondo dell’informazione è stato messo, da un lato, a dura prova da fenomeni quali le fake news, dall’altro ha avuto un gran da fare nel rincorrere e raccontare eventi, specialmente a livello di politica internazionale, che ben ci ricorderemo anche nel corso dei prossimi anni. Questo ha sicuramente spinto anche creativamente molte redazioni e molte delle copertine viste quest’anno sono destinate ad essere ricordate (tra le mie preferite: New Yorker, C41, Time, Eye, Teen Vogue, e più o meno qualunque cosa fatta dal New York Times magazine).

 

Ma ecco in breve quelli che sono per la redazione di MGZN alcuni momenti e iniziative editoriali degne di nota di questo 2017:

 

  • Monocle ha rivisitato i periodici Mediterraneo ed Alpino che pubblicava qualche anno fa nei mesi estivi e invernali, lanciando ad agosto una Summer Weekly Edition e a dicembre la Winter, cioè settimanali formato newsprint, per accompagnare il suo target di utenti nei viaggi e nelle pause di vacanza;

  • Migrant Journal, l’apprezzato semestrale dedicato alle migrazioni nel senso più lato del termine, ha mostrato come usare gli inchiostri speciali (un colore diverso per ogni uscita) in modo non fine a se stesso – come spesso si vede in giro – bensì perfettamente integrato al tema e alle immagini pubblicate nel numero grazie a particolari profili colore;

  • Yes and No, nuovo trimestrale inglese, per le scelte grafiche di tendenza, a partire dal logo che su ogni copertina cambia forma e posizionamento;

  • Cereal, ridisegnato ad inizio anno, e Wired UK che da maggio presenta anch’esso una nuova grafica (ed è l’edizione di Wired attualmente sul mercato che preferisco – oh, nel frattempo quest’anno Scott Dadich ha lasciato il posto a Nicholas Thompson alla direzione di Wired USA);

  • ad aver cambiato è stato anche Creative Review: da aprile 2017 è diventato un bimestrale;

  • Anxy è il nuovo magazine indipendente finanziato con successo su Kickstarter (per ben due volte!) che più ho apprezzato quest’anno: a partire dal formato, passando per le scelte tipografiche e illustrative, fino all’argomento di cui si occupa: la salute mentale;

  • Athleta, invece, è il titolo italiano più interessante: fotografico e dallo spirito internazionale… ne sentirete presto parlare da queste parti :-);

  • rimanendo in Italia, non si può non segnalare l’ottimo lavoro di Francesco Franchi, approdato a La Repubblica e al suo inserto culturale della domenica, Robinson, e l’altrettanto ottimo lavoro di chi gli è succeduto alla direzione artistica di IL, Davide Mottes;

  • infine, la rivista che continua ad essere una grande ispirazione è l’allegato settimanale del New York Times. Oltre alle copertine e al design del magazine, è la sperimentazione continua che mi fa rimanere ogni volta a bocca aperta e nel 2017 è stato il numero interamente a fumetti – intitolato New York Stories ed uscito il 2 giugno – a conquistarmi.

Sopra a tutto, però, il 2017 a fatto tornare voglia, a questa redazione, di fare di nuovo riviste, perché, come ha scritto John L. Walters recensendo due premiazioni nel mondo editoriale inglese, siamo “idealistic set of people who are determined to make magazines and celebrate them” (idealisti determinati a fare e celebrare le riviste). Ma di questo parleremo nel 2018!